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Chi non ha mai preso una storta alla caviglia?

Non solo basta un terreno sconnesso o scendere male un gradino, ma la distorsione alla caviglia è anche uno dei traumi più frequenti per gli sportivi, soprattutto calciatori e giocatori di basket.

In che cosa consiste la distorsione alla caviglia?

Essa consiste in un movimento abnorme dell'articolazione che causa una trazione eccessiva della capsula e dei legamenti della caviglia che può portare allo stiramento o alla rottura parziale o completa di uno o più legamenti.

In alcuni casi il trauma può causare una frattura della parte ossea della caviglia o del piede; spesso soprattutto in caso di presenza di osteoporosi, ci può essere la frattura del malleolo.

Quali possono essere le conseguenze?

Nella maggior parte dei casi con uno stiramento lieve (distorsione di I grado), si può verificare un dolore acuto con leggero gonfiore e livido dovuto alla rottura di piccoli vasi capillari, che però permette comunque di camminare non compromettendo la funzionalità dell'articolazione.

Se il trauma è maggiore possono risentirne uno o più legamenti la cui rottura parziale (distorsione di II grado) o totale (distorsione di III grado) porta a dolore, gonfiore, arrossamento, ematoma con conseguente difficoltà o addirittura impossibilità a camminare.

Che cosa si deve fare?

Il primo accorgimento è quello di stare a riposo, applicare ghiaccio ed un bendaggio compressivo ed elevazione dell'arto.

In casi più gravi e a seconda della gravità della distorsione, spesso si rende necessario immobilizzare la caviglia con un tutore od uno stivaletto di gesso intero.

Solo in rari casi più gravi si deve ricorrere ad una radiografia per escludere la frattura della caviglia.

Una volta passata la fase acuta è molto utile rivolgersi al fisioterapista di fiducia che svolgerà uno specifico programma riabilitativo con l' intento di riattivare il sistema di controllo muscolare e ripristinare la mobilità dell'articolazione stessa utilizzando anche terapie fisiche come ad esempio la Tecarterapia e proponendo esercizi propriocettivi mirati eseguiti con tavole instabili, cuscini ed altro.

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